Se quasi tutti sono a conoscenza dei disordini che stanno affliggendo l’Ucraina negli ultimi tempi, pochi sanno quali sono le vere ragioni dietro questi confltti.
I media occidentali sostengono che la causa originaria di questi conflitti sia stata la grande corruzione del governo filorusso di Janukovyč, corruzione che ha raggiunto un livello di insostenibilità tale da portare la gente a scendere nelle piazze a protestare per la disperazione.
Siamo tuttavia sicuri che la situazione sia cosí semplice?
Per capire meglio la situazione ucraina, bisogna innanzitutto ricordare che stiamo parlando di un paese che si trova in una posizione strategica tra l’Unione Europea e la Federazione Russa, un paese con tante risorse naturali come la celebre “terra nera” (il suolo agricolo piú produttivo del mondo) e i giacimenti di gas naturale, un paese politicamente sempre spaccato a metà tra l’ovest nazionalista ed antirusso (e quindi oggi filoatlantista) e l’est russofilo e russofono.
In poche parole, una vera e propria polveriera.
Tra i nazionalisti ucraini, ma non solo, si sente sovente dire che fino all’anno scorso l’Ucraina era troppo dipendente dalla Russia e che non era governata dai suoi legittimi proprietari, cioè gli Ucraini.
Sicuramente l’ideale di lottare per una maggiore indipendenza dalla Russia di Putin (che è tutt’altro che uno stato ideale) con il fine di avere un governo composto da Ucraini che hanno a cuore gli interessi della propria nazione è di per sé lodevole.
La nobiltà di questa lotta per l’autodeterminazione svanisce tuttavia nel momento in cui l’obiettivo è entrare in organizzazioni sovranazionali anti-identitarie come la NATO e l’UE.
Non è quindi un caso che le proteste di dicembre siano iniziate dopo che Yanukovich decise di non firmare il trattato di associazione con l’UE.
Non occorre quindi una mente brillante per capire che, facendo leva sul malcontento popolare, gli USA, e in misura minore l’UE, favorirono le proteste e i disordini di massa per far salire al potere un loro governo fantoccio, come del resto fecero abbastanza recentemente con la cosiddetta “Primavera araba” in Medio Oriente.
Se poi si ricorda che politici americani del calibro di McCain e Kerry sono arrivati a Kiev per sostenere i manifestanti sulla Maidan e che, durante un colloquio telefonico intercettato, il ministro degli esteri estone Paet disse all’alto rappresentante per gli affari esteri dell’UE Ashton che a febbraio i manifestanti sulla Maidan sono stati uccisi dai cecchini sostenitori della “rivoluzione” (notizia peraltro non smentita da nessuno e che il governo golpista venuto al potere in seguito non ha nemmeno indagato), la situazione diventa ancora piú chiara.
Ma la cosa piú ridicola di tutta questa vicenda è che, nonostante questa “rivoluzione” sia stata in gran parte portata avanti a livello mediatico per l’autodeterminazione degli Ucraini, dopo il golpe sono saliti al potere personaggi non aventi nulla a che fare con il popolo ucraino come gli ebrei Yatsenyuk, Turčynov, Tymošenko e Avakov.
Il fatto che la corruzione non sia ancora stata neanche in parte liquidata fa quindi pensare che i disordini siano cominciati per delle rivalità tra vari clan di corrotti e che alla fine ha vinto il clan piú comodo agli USA.
Se da una parte il golpe ha tranquillizzato la parte occidentale del paese, dall’altra ha tuttavia ha fatto alzare in rivolta la parte orientale russofila (che, ricordo, si è ritrovata parte dell’Ucraina per via di Lenin e Chruščëv), che non vuole entrare a far parte della NATO e dell’UE.
In Crimea (dove circa il 60% della popolazione è etnicamente russa) la rivolta contro il nuovo governo di Kiev culmina con il referendum del 16 marzo in cui un’affluenza dell’84% e un 97% di voti favorevoli sancisce la secessione dall’Ucraina e l’annessione alla Federazione Russa.
Dimenticando il principio di diritto internazionale dell’autodeterminazione dei popoli servito qualche anno prima a legittimare la secessione del Kosovo dalla Serbia (avvenuta tra l’altro senza consultazione popolare), gli USA dichiarano nullo l’esito del referendum in Crimea in quanto contrario alla costituzione ucraina (?).
In questi ultimi mesi si sta registrando una vera e propria repressione della popolazione russofona con l’esercito ucraino che riceve ordine di sparare sui manifestanti civili (che vengono sovente bollati come terroristi) in quanto “colpevoli” di sostenere la divisione del paese, quando in realtà la maggioranza di questi sostiene semplicemente la federalizzazione del paese.
Questa escalation di violenza ha raggiunto il culmine con l’incidente di Odessa del 2 maggio, in cui una cinquantina di filorussi che si erano barricati in un edifico del sindacato sono morti tra le fiamme appiccate proprio con l’intento di eliminarli.
A mio avviso, per risolvere la questione ucraina non è necessario unire i distretti di Donetsk o di Luhansk alla Russia: basterebbe semplicemente fare dell’Ucraina uno stato federale.
Del resto è totalmente folle pensare di mantenere uno stato unitario quando l’ovest e l’est del paese parlano lingue diverse, hanno diversi orientamenti politici, hanno diversi interessi geopolitici, etc.
Ma a quanto pare il nuovo governo di Kiev è troppo impegnato a seguire i dettami della NATO per rendersene conto.
L’auspicio quindi è che il conflitto in questione non diventi un’escalation incontrollabile (visto che coinvolge le due piú maggiori potenze militari planetarie) ma si risolva con una presa di coscienza da parte di Russi e Ucraini del fatto che in questa guerra civile non ci guadagna nessuno dei due.
Alcune fonti:
http://italian.ruvr.ru/news/2014_05_23/Putin-sanzioni-contro-Mosca-servono-agli-USA-per-vantaggi-nel-mercato-europeo-9186/#
http://italian.ruvr.ru/news/2014_05_23/Putin-sanzioni-contro-Mosca-servono-agli-USA-per-vantaggi-nel-mercato-europeo-9186/#
http://italian.ruvr.ru/2014_05_03/Kramatorsk-e-in-corso-il-combattimento-6914/
http://www.corriere.it/esteri/14_maggio_11/ucraina-filorussi-votano-referendum-separatista-nuovi-scontri-f0209b4c-d8da-11e3-b8f7-5c1c0bbdabb2.shtml
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2014/05/fra-i-litiganti-russia-e-ue-il-terzo-usa-gode/
argumentua.com/novosti/80-predsedatelei-sudov-vernulis-v-svoi-kresla-korruptsiya-nikuda-i-ne-ukhodila