Grande Lombardia è un movimento politico-culturale nato nel novembre 2013 che ambisce a riunire i Lombardi identitari con il fine di rinfrancare l’identità nazionale del Popolo Lombardo.
Va però notato che, per quanto GL sia all’opera da poco meno di 8 mesi, una buona parte dei membri era tuttavia già attiva nell’ambiente identitario con il vecchio Movimento Nazionalista Lombardo e aveva in mente la creazione di un movimento identitario panlombardo già dal 2009.
Nonostante non ci siamo improvvisati giusto ieri, non si può negare che finora le nostre attività siano state ben poche e si siano essenzialmente limitate al campo informatico.
Non abbiamo problemi a riconoscere che, a parte l’adempimento delle noiose e numerose pratiche burocratiche italiane, in questi mesi ci siamo in sostanza limitati a costruire il presente sito internet.
Chiaramente la costruzione di questo spazio telematico dai contenuti piuttosto articolati e disponibile in ben 3 lingue è già stato un bel passo, ma non ci si può e non ci si deve fermare alla virtualità.
Ma per quale motivo secondo voi non sono state fatte piú attività concrete?
Semplicemente perché non sono state organizzate?
Assolutamente no: dalla fondazione sono stati organizzati ben 3 eventi, tutti annullati per il mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti.
Qualcuno dirà “ma è ovvio, il Lombardo medio non è interessato alle vostre tematiche” o peggio ancora “tanto non ci potete fare niente”.
Certo, che i Lombardi identitari siano una stretta minoranza della popolazione è una triste realtà che avevamo messo in conto fin dall’inizio.
Quello che sembra strano è che siano così pochi.
Se difatti diamo un’occhiata su internet, in particolare su Facebook, la nostra pagina ha quasi 400 “mi piace”, e sono piú o meno altrettanti coloro che dicono di sostenerci moralmente.
La domanda che sorge spontanea a questo punto è: siamo proprio sicuri che tutti quelli che si dichiarano identitari lo siano poi anche nei fatti?
Se si sta sottolineando questa cosa è proprio perché abbiamo ricevuto la critica di non aver fatto attività al di fuori della rete (ragione per cui il nostro movimento mancherebbe di appeal tra la gente) proprio da persone che si dichiarano identitarie, ma che poi non si fanno problemi nel mettersi da parte quando c’è da fare qualcosa di concreto.
Siamo pienamente d’accordo che bisogna fare piú attività concrete, ma come possiamo fare di piú se siamo sempre i soliti a impegnarci?
Come possiamo fare di piú se la maggior parte degli stessi aderenti ha sempre una ragione pronta per non partecipare agli incontri?
La critica maggiore è quindi indirizzata principalmente verso chi predica bene ma razzola male, cioè verso chi si lamenta della mancanza di attività concrete e poi quando queste sono organizzate puntualmente ha qualche scusa per non partecipare.
Ma una piccola critica me la sento di rivolgerla anche a chi ha realmente qualche problema di varia natura e per questo se ne sta, anche comprensibilmente, in disparte.
Ricordo difatti che anche noi membri piú attivi abbiamo una nostra vita con relativi momenti di gioia e dolore: questo non ci fa tuttavia dimenticare che impegnarsi nell’azione identitaria vuol dire lavorare per la costruzione e il miglioramento del nostro futuro.
L’essere consci che il tempo e le risorse spese adesso nella battaglia identitaria non sono altro che un investimento per noi e per i nostri cari è sicuramente una delle piú importanti motivazioni che ci spingono ad andare avanti.
Potrei continuare per pagine a scrivere sulle altre motivazioni che sostengono la nostra lotta ma non sarebbe utile dilungarsi troppo.
L’appello concreto che voglio fare con questo mio intervento è che, ora come ora, la priorità deve essere la riunione e la mobilitazione di tutti i veri identitari lombardi.
I Lombardi devono impegnarsi seriamente in prima persona per il loro futuro e, mi si consenta di ricordarlo, devono finirla una volta per tutta di dividersi per ridicoli personalismi o altri futili motivi.
Uniti si prospera, divisi si perde.
Non scordiamoci che mentre noi fatichiamo a tenere insieme alcune decine di identitari, la Lombardia viene sempre piú distrutta dalla cementificazione, dall’immigrazione di massa extraeuropea, dall’oblio delle nostre culture, etc. (ma lo stesso vale anche per il resto dell’Europa).
Signori miei, possiamo parlare e lamentarci a tavola o su facebook quanto vogliamo ma, se non iniziamo a impegnarci per fare qualcosa di concreto, le nostre intenzioni rimangono semplici chiacchiere: qualsiasi idea, per quanto buona possa essere, è assolutamente inutile se non si fa nulla per realizzarla.
Vi invito perciò a unirvi a noi non solo con le parole ma anche con i fatti!
Perché alla fine sono solo quelli che contano veramente.