Ultimamente nella “Regione Lombardia” vi è un acceso dibattito tra la Lega Nord e il PD sull’ufficializzazione, la difesa e la diffusione della lingua lombarda, in cui la prima si erge a paladino difensore delle culture locali e il secondo a sostenitore della democrazia, del progresso, della fratellanza universale intesi come ideologia secondo la quale la difesa di qualsiasi lingua (specie per quel che riguarda le cosidette lingue minoritarie in Europa) e rettaggio culturale europeo sarebbe un sintomo di chiusura mentale, di anacronismo se non adirittura di Medioevo. In poche parole cose che dovrebbero ormai essere superate e che oggi sarebbero strumentalizzate per motivi politici. Anche se purtroppo ,per colpa della disinformazione perpetrata dai media, queste baggianate sono sostenute da molte forze politiche e da gran parte della gente comune, esse lasciano il tempo che trovano dato che la vera ignoranza e chiusura mentale consiste nell’associare una lingua locale ad un partito politico e sostenere che le loquele lombarde siano solo inutili dialetti italiani quando oltre ad avere caratteristiche linguistiche che lo distinguono nettamente dall’italiano( il quale ricordiamo è una variante di dialetto toscano), siano conosciute insieme al veneto come “lingue in pericolo d’estinzione” dall’UNESCO, dall’ ISO e dal consiglio d’Europa (anche se non c’è bisogno di loro per capirlo) e hanno anche una ricca letteratura storica che risale al XIII secolo. Qui non si vuole offendere la lingua italiana, ma il modo con cui le lingue granlombarde vengano sempre denigrate non può farci restare neutrali. Ridicola è anche l’affermazione secondo la quale la tutela del lombardo contrastasse con la conoscenza dell’inglese, visto che conoscere una lingua non impedisce di conoscerne delle altre.
Oltre a questo non poteva anche mancare la tesi secondo la quale la tutela della lingua lombarda richiederebbe troppi soldi, cioè 300000 euro. A parte il fatto che in confronto al residuo fiscale e agli sprechi perpetrati dallo stato italiano questi soldi sono degli spiccioli, sentire il PD lamentarsi degli sprechi di soldi fa sorridere. Come se la tutela della lingua lombarda danneggiasse l’economia più di quanto l’abbiano fatti gli scandali di Banca Etruria e dei Monte di Paschi di Siena. Inoltre è sempre il PD e altre forze politiche ideologicamente affini, che propongono di spendere denaro e altre risorse per iniziative di discutibile utilità come la costruzione di nuove moschee, festival della cultura Rom ecc, però appena si parla di identità lombarda o veneta arrivano subito le accuse di razzismo e di strumentalizzazione politica. A prima vista può sembrare un esagerazione, ma questi soggetti non si dimostrano tanto diversi dall’ISIS visto che pure loro distruggono testimonianze di antica cultura scomoda per le loro ideologie fanatiche, irrazionali e cosmopolite. Oggi discriminano la lingua lombarda, domani magari proporranno di abbttere il Duomo di Milano per farci sopra un centro commerciale.
Per quel che riguarda la Lega Nord invece, nonostante il fatto che attualmente sia l’unica forza politica rilevante che si dedica a tale tematica va detto che in 30 anni di esistenza avrebbe comunque potuto fare in modo che sia il lombardo che il veneto venissero riconosciute come lingue, invece di continuarli a chiamare “dialetti” , facendo il gioco dei suoi dettratori.
Un altro concetto importante da diffondere è quello di lingue lombarde e di Lombardia, l’estensione dei quali non si limita certo all’odierna regione Lombardia ma comprende pure il Piemonte, l’Emilia e il Canton Ticino con le vallate lombardofone del Canton Grigioni, oggi facenti parte della Svizzera. Infine la lingua deve essere un fattore prima culturale che politico, pertanto stimiamo e supportiamo coloro che pur essendo apolitici si impegnano al mantenere vive le loquele granlombarde. Queste attività per adesso sono ancora concentrate per lo più nell’ambito virtuale, ma il crescente interesse per queste attività ( a prova di ciò c’è la versione in insubrico, orobico, piemontese, emiliano e veneto di wikipedia) non può che essere una cosa positiva.