Questa settimana è stata segnata da 4 eventi a dir poco clamorosi, cioè la presa di Aleppo da parte di Assad, con la conseguente indignazione dell’Occidente, l’uccisione dell’ambasciatore russo in Turchia e infine l’attentato a Berlino, città, che per motivi che ormai conosciamo bene, non è più così estranea alla realtà turca e mediorientale. Attentatore che pochi giorni dopo fu ucciso in una sparatoria contro la polizia, nella nostra Milano. Del resto è naturale, siamo nella UE, che per principio ha la libertà di movimento di chiunque, no? Ma il fatto che colpisce di più, non sono tanto gli eventi stessi di per sè, ma la reazione dell’Occidente che si rivela a volte strana, a volte semplicemente deplorevole.
Ovviamente, nessuno, nonostante gli attentati di Parigi, di Bruxelles, di Nizza e di Berlino, ha deciso di rinnegare il sacro dogma “multiculturale”, ma anzi si è pure rimarcato di voler continuare la politica di tolleranza, di apertura e di difesa dei valori occidentali. E qui, talvolta subentra anche l’altra faccia della medaglia, ossia coloro che сriticano l’immigrazione afro-asiatica, solo per il fatto che il problema starebbe nell’islam stesso e non nella deleteria filosofia partorita dalla Scuola di Francoforte, adottata dall’Europa come modello, dal dopoguerra in poi. Che senso avrebbe combattere l’islam per difendere dei pseudovalori come i “diritti civili”, la società consumista e altre oscenità, che non sono altro che dei sintomi di una civiltà decadente, in attesa di essere sopraffatta da altri popoli più forti con filosofie di vita più tradizionali? A qualcuno piace associare gli islamisti radicali ai nazionalisti europei, ma guardate che nei fatti i migliori alleati di questi beduini sono appunto i governi occidentali, che favoriscono i loro esodi in Europa, dichiarando guerra ai regimi laici e autonomi del Nordafrica e del Medio Oriente, i quali talvolta hanno una funzione di blocco dei flussi migratori (ricordiamo Assad, il famigerato Gheddafi, ma anche l’Iraq, dove le armi di distruzione di massa non sono mai state trovate, però in compenso abbiamo l’ISIS).
La colpa dei disastri mediorientali, così come quella dei recenti attentati in Europa, dunque non è dei cosidetti neonazisti populisti, ma degli stessi poteri forti che ormai da decenni fanno di tutto per marginalizzare la cultura tradizionale europea imponendoci la società consumista e multirazziale. E difatti gli arabi, immigrati di seconda-terza generazione che vivono in Europa, che spesso e volentieri si avvicinano a correnti islamiche radicali, non se la prendono con i governi occidentali, anzi, capita spesso di notare le bandiere della Free Syrian Army nei cortei a favore dei “rifugiati”, ossia degli invasori, che vengono in Europa per vivere di assistenza sociale. La Free Syrian Army viene spacciata dai media occidentali come opposizione siriana moderata ma in verità di siriano e di moderato ha ben poco, anche perchè è sostenuta non solo dagli USA, ma pure dall’Arabia Saudita, il paese fondamentalista, che però a differenza dell’Iran (denigrato sovente dai media occidentali) è tra i più grandi alleati dell’Occidente. Quindi, questi signori, così come quelli europei che amano baloccarsi con i sensi di colpa nei confronti del Terzo Mondo hanno ben poco da lamentarsi, delle atrocità del malvagio uomo bianco, visto che questi jihadisti “naturalizzati” dimostrano di essere semplicemente delle pedine funzionali ai veri carnefici del Medio Oriente, ossia USA e Arabia Saudita. E qui vorrei ricordare anche che la sinistra occidentale si diceva a favore dello spodestamento di Gheddafi, anche se oggi usa come scusa le guerre provocate in Medio Oriente, per accogliere parassiti di tutto il Terzo Mondo.
Appare inoltre emblematico il fatto che dopo la presa di Aleppo da parte dell’esercito siriano, sostenuto dai russi, a Parigi viene pure spenta la Tour Eiffel, in segno di solidarietà con i terroristi, e dopo pochi giorni viene ucciso a colpi di pistola l’ambasciatore russo in Turchia, in segno di vendetta, sempre per Aleppo.
Da una parte dunque abbiamo i mondialisti occidentali e islamisti (i quali per quanto possano sembrare all’apparenza diversi, hanno molti più punti in comune di quello che si potrebbe pensare), dall’altra invece i nazionalisti europei, ma anche quei mediorientali che a casa loro combattono con i fatti il demone atlantista-saudita e i suoi tirapiedi. In poche parole noi siamo per l’Europa e non per il concetto distorto di Occidente, imposto a noi ormai da 70 anni.