Per rispondere a tale quesito inziamo col porci la seguente domanda:
Quali sono i principali aspetti negativi del fatto che la Lombardia e la Cisalpina intera facciano parte dello stato italiano?
- Sfruttamento economico
La Regione Lombardia (l’ente artificiale che comprende solo una parte delle terre storicamente lombarde, che noi chiamiamo “Pirellonia”), assieme ad altre regioni settentrionali della Repubblica Italiana, rispetto al Centro-Sud, produce di più e riceve di meno in termini economici. Il referendum sulla cosiddetta autonomia differenziata, che ha avuto luogo nella “Regione Lombardia” e in Veneto il 22 ottobre 2017, per quanto imperfetto ed incompleto, da un punto di vista lombardista “radicale” è comunque legato all’oggettiva necessità di smussare questa grave imperfezione dello stato italiano. Imperfezione derivata a sua volta dal fatto che in Italia, vige il modello socio-economico per il quale al Centro-Sud spetta la politica e la cultura, mentre al “Nord” il lavoro e l’economia. Modello economico che si è dimostrato fallimentare, soprattutto negli ultimi tempi, in cui per lo sviluppo economico e per la qualità della vita, la Repubblica Italiana si ritrova ad essere superata pure da alcuni paesi dell’Est Europa.
2. Distruzione dell’identità della Lombardia e dei popoli autoctoni della Cisalpina
Dato che la Repubblica Italia si fonda sul sopracitato modello per il quale al Sud spetta la politica e la cultura, mentre al “Nord” gli affari, non occorre una mente geniale per comprendere che da lombardi/cisalpini sia necessario riscoprire la propria identità popolare ed etno-linguistica.Identità che lo stato italiano e i nostri conterranei in combutta con esso, tramite decenni di propaganda e di migrazioni “interne” ed extraeuropee, cerca in tutti i modi di eradicare, ahinoi, per ora con successo. A causa di questo i lombardi etnici ( i gallo-italici ad esclusione dei liguri e dei romagnoli) e i gallo-italici in generale, si ritrovano ad essere una minoranza nella propria terra, con la propria lingua e la propria cultura sempre di più relegate all’oblio. Si tratta di una conseguenza non tanto dei flussi migratori in sè, ma del fatto che nel corso degli ultimi decenni i lombardi stessi siano stati convinti che rinunciare alla propria identità popolare sarebbe un atto progressista ed umanitario. Atto che a sua volta sarebbe necessario per aprirsi al mondo, per andare d’accordo con tutti e per togliersi il peso legato ad un passato da lasciarsi alle spalle. Tutto ciò prima in nome dell’Unità d’Italia e successivamente anche del villaggio globale, perchè si sa, siamo in Europa e non nel villaggio di “Asterix”. In tale ottica, il Lombardesimo, portato avanti dal movimento d’opinione Grande Lombardia e da Paolo Sizzi, il suo più noto Padre Fondatore, si propone come alfiere di una controcultura “neopadanista”, volta a far rinascere l’identitarismo lombardo e cisalpino, dopo che la suddetta causa venne ignobilmente tradita da quelle forze politiche che in principio avevano il compito di portarlo avanti. La Lega Nord dei primi tempi fece l’errore di voler creare la Padania prima che creare i padani. Noi lombardisti invece siamo consapevoli del fatto che per creare la Grande Lombardia, vadano prima creati, o meglio ricreati i lombardi. Un popolo che non conosce il proprio passato non può avere un proprio futuro e a quei lombardi che non vogliono accettare tale verità, non resterà altra scelta che essere dei ciechi consumatori atomizzati, in balia di altri popoli più forti, uniti e consapevoli di chi sono e dei propri interessi.
3. Distruzione del territorio della Cisalpina/Grande Lombardia
La Lombardia è una Nazione posta a cavallo tra il Mediterraneo e l’Europa continentale, da secoli rappresentante uno dei motori economici del vecchio continente. L’essere meta d’immigrazione da mezzo mondo e la perdita dell’identità locale, non sono l’unico effetto collaterale di tutto ciò, dal momento che sia noi che le generazioni future, dovranno fare fronte pure alla progressiva distruzione del Suolo e dell’ecosistema della Grande Lombardia. La Pianura Padana ormai appartiene tristemente alla categoria delle regioni più inquinate d’Europa, non solo per la qualità dell’aria o per il fatto che “i gamber pescaa in del Lamber” siano solo un lontano ricordo, ma anche per il fatto che la disastrosa gestione del nostro territorio, da parte dello stato italiano abbia portato ad una spaventosa cementificazione e ad un consumo del suolo spropositato e senza criteri sostenibili.
Tutto ciò che abbiamo elencato qui sopra era attuale sia 20-30 anni fa che al giorno d’oggi. Semplicemente trattandosi di tematiche scomode per chi, oggi come allora, deteneva e detiene il potere, sono diventate un argomento tabù nel dibattito politico e culturale attuale. Negli ultimi tempi l’oppressione ed il marciume del cosiddetto sistema-mondo si è fatto più palese, diventando sempre più distopica ad un velocità impressionante. Tuttavia è anche e soprattutto per questo che noi lombardi fieri di esserlo, appartenenti ad una realtà europea “in via d’estinzione”, abbiamo il dovere morale di resistere nella nostra ultima trincea, a sua volta rappresentata dal comunitarismo, dall’econazionalismo e dall’etnonazionalismo cisalpino, promossi da Grande Lombardia. Perchè se non sai da dove vieni, non puoi capire dove stai andando, dal momento che non sai dove ti trovi.
Salut Lombardia!
Bisogna costituire un partito per l’indipendenza della Lombardia etnica.